sabato 6 agosto 2011

Affittare una casa in purgatorio

Claude Monet, Sentiero tra campi di grano a Pourville, 1882



Agenzia di viaggi suggerisce bagni di sole inebrianti e bonificati da stress,
braccia spalancate (con un amore-chimera che gioca via) bramano angeli e violini,
il passato raggrinzisce e dispiega le ali in continuazione durante l'estate,
mortifica il futuro, appesantisce l'anima-tenia,
si disgrega fra le braccia di un angelo dai denti marciti.

Pandemonio di sensazioni galeotte echeggia nel cervello,
e la noia dov'è? è davvero lontana? o era lei in jeans a fumare una sigaretta dietro l'angolo?
una gemma azzurra avanza con un'ascia in un campo di sfingi colorate
mentre deserto di voler fare fugge sotto scorta nell'ombra della chiesa
e lei cosa fa? pardon. chi é?

Voler essere il pasto di una città può sembrar consono all'estate
riemergo e m'inabisso, riemergo e m'inabisso,
e la meraviglia del capitan Tempo è davvero inestimabile;
fuochi s'accendono al calar del sole come se piovessero dal cielo,
scintille che si staccano da luna e stelle e inceneriscono al mattino.

Nelle città turistiche le banalità s'affollano tutt' intorno come mosche sui cadaveri,
sensazione caustica, orgia profetica di fine, addio al Significato, commercio d'anime rapite;
una pubblicità dei ghiacciai della patagonia mi strappa un sorriso,
rovistando fra le dune della spiaggia
trovo una guida alla vita scritta con verbi imperativi!

Risata affannosa sfugge alle labbra spaccate dalla salsedine ,
difetto di visione mi interpella e mi chiede del night più costoso della città,
mentre un inglese o la sua bottiglia canta frasi beneauguranti alla sua regina,
frasi celebri spiccano il volo, inspiegabile buon umore!
un uomo in divisa scaglia un fulmine contro la mascella di un asino.

Regali notturni celano i ronzii scomodi dell'altra faccia della medaglia,
frankestein calpesta membra rinsecchite e strappa via occhi pieni di stupore
libia brucia lontanissima, anche la polvere in europa somiglia allo zucchero a velo,
altrove spesso ha il sapore della morte;
cado in un dolcissimo en-plein di festini alcolici.

La folla è il dessert ideale della morte,
mattinate acerbe strazia-vita contano le dita che mancano,
un attimo rivolgo lo sguardo al totem della vita,
zero attitudine al sacrificio, mille splendenti paia d'occhiali,
mi sorridono invaghiti del mio stravagante fucile color fuxia?

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