giovedì 15 settembre 2011

Echoes

William -Adolphe Bouguereau, La nuit, 1883


Luce risveglia-sensi spinge la notte oltre le rive del mondo;
figure lise assetate di ordigni- sentimento si lanciano col più incerto dei parapendii.
Anche Mattino audace ignora i pericoli e popola nuovamente gli orizzonti;
al suo arrivo rinuncio a grappoli di orfiche figure orbitanti.
Le ultime legioni d'ombre cingono d'assedio menti inermi mentre dissolvono gli ultimi sogni;
i colori s'innescano all'improvviso sui primi gradini del paradiso.
Mentre i gioielli si confondono con la luce adamantina del creato,
fra i viali apparecchiati e vetrine luccicanti, scopro crepitanti frasi ricoperte di polvere;
parole incolori che perdono vigore come fossero orologi molli e sconfitti.
Ora s'alza il ticchettio del tempo in un incredibile concerto di suoni;
collaborano automobili, uccelli, la folla, il rumore del pianeta che gira su se stesso.
Il pomeriggio viene a prendermi per mano col suo alito di fuoco:
ecco che il capitano ti guida nella vita rattoppata!
Le reti dei pescatori di lance catturano rombi panciuti mentre invecchia un altro sole;          
ma quel sogno esiste o no?
Erebo fa capolino fra gli ultimi scampoli dell'indimenticabile serenata dei girasoli.
Cento sparizioni eccellenti lasciano platee oniriche e pochi ma robusti fantasmi;
dopo il giorno immobile troneggia la notte metafisica.
Spira l'animo fiacco del pallido giorno ed echeggia l'insuperato grido delle operose tenebre;
il giorno annega nel lago rosso del tramonto.

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