lunedì 19 settembre 2011

Dov'è il mare?

Pieter Bruegel, Il trionfo della morte, 1562



Niente mare. Finito; scomparso nella gola di Nettuno!
Il sole si è levato e gettando un occhio giù è ora sgomento di fronte al vuoto acre e brullo lasciato
dall' immenso Oceano.
Il cielo sovrano tende al vino ora che non ha più il dovere di dipingere il mare e le splendide mareggiate autunnali non hanno lasciato nulla dell' inquietante suono della libertà.
La sabbia rosa dell' isola ora montagna da qualche giorno non viene più lavata e accarezzata dall' onda spumosa e la forte spalla di Atlante non è più bagnata dalle lacrime del mondo,
ora palla di terra e sabbia!
Dal deserto di petrolio sciamano branchi di uomini curiosi verso le sponde dell' oceano a lutto e le barche,
i ponti, gli argini sfiniti intonano canti sussurrati e malinconici alla luna.
I fiori, i torrenti e i monti innevati sono chimere e gli albatri, i gabbiani, i fenicotteri emettono echi lancinanti che si infrangono contro i volti sgomenti di uomini atterriti.
Cavalieri d'apocalisse divorano ira e speranza mentre colori cupi s'alternano minacciosi  sugli sguardi levati al cielo. Barche e navi arrugginite sfiorano in basso i burroni degli attracchi; le arterie vitali che segnavano pascoli e colline giacciono esanimi defraudate del loro vigore e della loro generosità e l' oceano panciuto e iracondo
è uno squarcio infernale fra le costole ferite del pianeta.
Orco sapiente ingoia- audaci, pesanti muggiti sferzano le nuvole; l' orrenda sparizione cala come drappo nero
su un volto terribilmente scavato dagli anni.

Nessun commento:

Posta un commento