mercoledì 23 novembre 2011

Mare d'inverno

Claude Monet, Mare di notte, 1866



Parto nel cuore della notte
con la notte nel cuore
direzione mare d'inverno.
Cibo messicano, pochi nickel
aspettando con impazienza il sole,
scalda-membra impertinente.
Centro un discorso,
spezzando frasi con boccate di sigaretta,
infilando una curva,
infierendo sulla quinta.
Quando il mare sarà libero
dalla sua aria sbarazzina
folla rassicurante
allora si, sarà un bel mare.
Mare d'inverno,
mi fa diventare un santo,
impossibile eguagliare tanta rabbia,
sberle di luce sulle increspature,
parole notturne
s'affacciano al cuore.
Miracolo dell'immaginazione
sbrana noiosa routine
vibra di giallo, verde, nero, blu, riposo.
Solitudine deride città,
prigione affollata scompare zoppicando
giaciglio brinda con la vodka
respiro cieli esatti,
non come la mia generazione.
Bevevamo terrore e mangiavamo isterie
lavoro, sberle, america, chiasso,
mare solitario
apprezza il mio cincin notturno.

Nessun commento:

Posta un commento